Lš® ššµš¶š®š»šš¶ šš¹š®ššš¶š°š¼ šš¼š¹š¹š²š°šš¶š¼š» š®š¬š®š® si ĆØ svolta nelle giornate del 21 e 22 marzo presso la Stazione Leopolda di Firenze: annate 2018, 2019, 2020. ( i Chianti Classico 2020 e i Chianti Classico Riserva 2019 influivano del circa 25-30% sui vini presenti)
Due giorni dedicati alla stampa e agli addetti dƬ settore con oltre 180 produttori e 700 etichette : Chianti Classico annata, Riserva e Gran Selezione, il Vin Santo del Chianti Classico e lāOlio DOP Chianti Classico.
Dopo un lungo discutere il šš¼š»šš¼šæšš¶š¼ š©š¶š»š¼ ššµš¶š®š»šš¶ šš¹š®ššš¶š°š¼ qualche mese fa ha approvato 11 UnitĆ Geografiche (UGA) che suddividono in aree più ristrette il territorio del šš®š¹š¹š¼ š”š²šæš¼.
Per il momento sono valide solo per la ššæš®š» š¦š²š¹š²šš¶š¼š»š² con un minimo 90% Sangiovese a differenza del passato 80% e ammettendo il 10% solo di vitigni autoctoni e non più gli internazionali.
Con le UGA si riporta in etichetta il nome del borgo o del villaggio che serve a dare ancora più identitĆ al territorio del Gallo Nero creando lāinteresse del consumatore a conoscere il legame tra il vino e il territorio di appartenenza.


Prima delle mie conclusioni, andiamo a guardare meglio l’andamento climatico delle tre annate in Chianti Classico.
2018: Annata discontinua, con un inverno abbastanza freddo soprattutto nellāultimo periodo. Primavera variabile con alternanza di sole e pioggia, situazione che si ĆØ protratta anche dāestate. Il costante tasso di umiditĆ ha creato un gran lavoro in vigna per la gestione fitosanitaria. Lāestate abbastanza fresca ha allungato il processo di maturazione delle uve. Settembre regolare.
2019: Annata regolare. Inverno leggermente rigido nella prima metĆ dellāanno con conseguente allungamento del ciclo vegetativo. Le piogge primaverili hanno permesso di creare importanti riserve idriche per unāestate moderatamente calda con poche precipitazioni. Settembre buono con grandi escursioni termiche che hanno portato ad una perfetta maturazione fenolica delle uve.
2020: Inverno con temperature nella norma, abbondanti piogge primaverili. Un’estate molto calda ma senza stress idrico, settembre con buone escursioni termiche.
Detto ciò ora non troverete come sempre la lista dei miei assaggi correlata da foto perchĆØ non ho degustato tutti i campioni presenti, quindi al momento mi sento di fare delle considerazioni generali sulle annate e non mirate. La 2018 ( produzione 275.000 hl) si traduce nel bicchiere con vini generalmente caldi, con un frutto maturo ben presente e molto succoso. Il sorso ĆØ genuino ed a tratti lievemente rustico, caratteristica che contraddistingue il DNA del nostro Sangiovese. Forse in qualche caso peccano in poca ampiezza e persistenza non troppo lunga. La 2019 (produzione 306.000 hl) ĆØ ad oggi più raffinata, con frequenti accenni sapidi ed un sorso fruttato avvolto da note balsamiche. Ed infine la 2020 (produzione 267.000 hl) : ben bilanciata dove il floreale predomina sul frutto, la trama tannica ĆØ ben integrata, l’affinamento in legno non ĆØ invasivo: un’annata che ha fatto molto bene il suo compito a casa, che troverĆ riscontro popolare per la bevibilitĆ , ma che al momento non mi ha fatto esclamare “wow”.
Simona Geri
The Winesetter.